ED HO IMPARATO CHE ……

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No, non doveva andare così, non doveva essere così …..

Avevo trovato, pensato , elaborato e fatto mio un argomento, qualcosa di cui parlare, sparlare e ridere , un’altro editoriale prima di quello di chiusura ….

Ma, ahimè,  alcune spiacevoli situazioni mi hanno portato oggi ad anticipare la chiusura dei miei editoriali, dei miei pensieri e punti di vista , anticipare le mie “vacanze” se così si possono definire  e quindi cambiare i miei progetti…..

No no, quest’argomento non andrà nel dimenticatoio, anzi, sarà il primo editoriale di apertura della nuova stagione, e vi assicuro che ce ne sarà da ridere !!!!!

E allora, soffermiamoci ad oggi, alla chiusura degli editoriali, al nostro arrivederci …..

E’ stato un lungo lavoro,ma l’ho fatto e sopratutto ce l’ho fatta …..

La vita t’insegna, le esperienze ti marchiano, ed io, ho deciso di fare un decalogo, un resoconto, una sorta di lista …..

Ho riletto tutti i miei editoriali, ogni argomento nei minimi dettagli, e non ho non potuto tirare la somma; armarmi di penna e taccuino , ed elaborare punto per punto, articolo per articolo quello che ho assorbito, imparato ……

Ed allora, ho imparato che …….

Che alcune persone, forse più di quelle che crediamo possibile, preferisce vivere nell’infelicità e nell’incoerenza, e che spesso, quel che fanno e che dicono non combacia con la realtà di quello che realmente vorrebbero …..

Che le fiabe non esistono  ed i principi ancor meno, anzi, se non ricordo male son caduti dal loro bel cavallo bianco …..

Che esistono più maschere che volti ….

Che con tutte le” balle” che a volte ci vengono raccontate, potremmo benissimo addobbare il nostro prossimo albero di Natale, e vi assicuro che ne sarebbe ben pieno ……

Che chi predica bene solitamente razzola male …..

Che alcune persone preferiscono apparire che essere

Che il primo peccatore è proprio colui che scaglierebbe la prima pietra

Che Dio li fa e poi li accoppia ….

Che non bisogna mai insistere per un caffè perchè a volte potrebbe rivelarsi “un’arma” a doppio taglio …..

Che le persone, a volte, per paura,  preferiscono vivere di rimorsi che di rimpianti

Che alcuni preferiscono vivere senza basi , senza solide fondamenta piuttosto che costruirne di nuove

Che molto spesso sbagliamo nel nostro “metro” di valutazione sopravvalutando qualcuno

– Che chi vuole esserci c’è, e chi non c’è è solo e semplicemente  perchè non vuole esserci

Che le persone sono più dettate ciò che devono rispetto a ciò che realmente vorrebbero

Che forse è vero, lontano dagli occhi, lontano dal cuore

Che in molti preferiscono accontentarsi che rischiare

Che alcune persone hanno paura di essere felici

Che i migliori treni, quelli con le migliori destinazioni passano una volta sola, e che in molti se li sono fatti scappare ….

E si, ho proprio imparato tanto cose …..

Ovviamente non oso generalizzare, ma questo è quello che ho visto in questo lungo anno , questo ho capito, che ognuno pensa a se stesso, al proprio quieto vivere, indipendentemente se questo quieto vivere sia reale o fittizio ……

Bè, io sono diversa, niente maschere , niente bigottismo, non lancerei mai la prima pietra, non mi basta accontentarmi, non faccio mai nulla per dovere, ma solo per volere, piuttosto che infelice e incoerente preferisco essere felice e contenta ; ma  ad oggi, dopo tutto quello che ho visto, mi sento un pò  cogli …… emmmmm, sciocca, ad essere come sono …..

Detto dice che chi nasce tondo non può morire quadrato , ma io voglio stravolgere questo modo di dire,  voglio morire quadrata …..

Meglio cambiare , no ??????

Al prossimo editoriale ….. 😉

Kiss Kiss

Fashioniamoci fashioniamoci ridimensionata

 

 

 

 

 

 

3 pensieri su “ED HO IMPARATO CHE ……

  1. Fantastica, un sunto davvero azzeccato della realtà. Come dice Neruda in una bellissima poesia: Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni
    giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
    rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

    Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
    bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,
    proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
    sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
    all’errore e ai sentimenti.

    Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
    lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un
    sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
    consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
    non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
    chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
    giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

    Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
    fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
    chiedono qualcosa che conosce.

    Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
    richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
    respirare.
    Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
    felicità.

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