
Diciamocela tutta, con i tempi che corrono avere un lavoro è diventato un po come possedere un tesoro, ma chi non è tra questi “fortunati”….. cosa fa???
Io sono nella categoria del “cosa fa”” , ed ora vi dico cosa ho fatto!!!
Cominciamo con il dire, che anche la ricerca di un lavoro è una spesa, non eccessiva, ma pur sempre una spesa.
Stampare curriculum è dispendioso, recarsi innumerevoli volte nel luogo del colloquio è una spesa (se pensate al folle aumento del carburante) , e la delusione…….bè, quella non ha prezzo!!!
Sarà la maturità acquisita con il tempo, ma oggi seleziono accuratamente quello che mi piacerebbe fare, non che io abbia poca necessità di lavorare, ma l’esperienza mi insegna che se si fa qualcosa, qualsiasi cosa che non è di nostro gradimento…..bè, si fa male!!!
Quindi, è proprio partendo da questo concetto che suddivido i luoghi dove mi piacerebbe lavorare.
Amo la moda, ed ho sempre lavorato in questo campo, infatti il mio primo lavoro che definirei “il mio primo e insostituibile amore”, è stato quello all’Elasmoda, fabbrica di produzione di costumi da bagno, abiti da sera per grandi marchi internazionali.
Partendo dall’amore per la moda, per il make up, e dall’esperienza passata, ho mirato su vari punti vendita tra i quali Kiko, Zuiki, Carpisa, Tally Weijl e Yamamay ……..e non ci crederete, ma sono stata contattata da tutti.
Ho fatto più di dieci colloqui in due mesi, l’ultimo addirittura il 14 agosto mentre il resto della città era immersa nei preparativi della notte di ferragosto….e sinceramente anch’io!!!!
Ogni singolo colloquio che ho affrontato sembrava essere andato benissimo, tornavo a casa entusiasta e certa di una prossima chiamata.
Il cellulare squillava, numero anonimo, e in quella frazione di secondo pensavo… sarà la Kiko, o forse Tally Weijl, o magari Zuiki……..invece era semplicemente qualcuno che aveva sbagliato numero….. 😦
Non vi racconto ogni singolo colloquio, ma l’ultimo, quello fatto in uno dei punti vendita Tally Weijl in provincia di Palermo, non posso tenerlo tutto per me.
Cominciamo con il racconto……
14 Agosto, ero immersa nei preparativi della notte del ferragosto, squilla il cellulare, rispondo, ed era il punto vendita Tally Weijl vicino Palermo che mi chiedeva se era possibile fare un colloquio nel giro di un paio d’ore.
Ovviamente ho mollato tutto, ed ho cominciato a prepararmi per l’incontro.
Arrivo all’appuntamento, fortunatamente al fresco di un centro commerciale, e comincia il mio colloquio.
Pronte a conoscermi c’erano due ragazze, forse più giovani di me.
Inizialmente la solita presentazione, le solite domande, ma poi parlando parlando, mi sono resa conto (e non lo nascondevano) dell’interesse che entrambe avevano su di me, al punto che volevano farmi fare un test, dove secondo loro sarei risultata sicuramente “gialla” (cosa volevano dire non lo so)…..a me sembrava di stare nella corsia di un pronto soccorso, dove chiamano il codice rosso, verde o giallo!!!!!
Decise per questo test le seguo nel negozio per compilarlo, ma non ne avevano a disposizione.
Terminato il colloquio, durato circa 40 minuti, mi salutando dicendo “Se ci riesco ti chiamo in giornata, altrimenti mi faccio sicuramente sentire in questi giorni” .
Sono uscita dal negozio con l’adrenalina a mille, certissima di aver superato la prima “prova” , ovviamente la seconda era tutta da vedere.
Oggi, 6 settembre aspetto ancora la loro chiamata…….
Ma allora mi chiedo, la parola data, quanto valore può avere?
Non si rendono conto che perdono di credibilità e di serietà?
Perchè tutti questi colloqui senza nessuna risposta?
Poi, dopo tempo, magari entro nei negozi e trovo commesse sgarbate, annoiate, senza nessun entusiasmo, praticamente quelle che fanno scappare i clienti…..e quindi cosa c’è che non va in me???
Forse perchè ho 32 anni?
O ancora di più, forse perchè ho 2 figli?
Queste sono le discriminazioni che fanno?
E qui la domanda sorge spontanea, i responsabili di questi negozi non hanno figli? Non pesano di averne? E come si sentirebbero se un giorno i loro figli fossero messi da parte solo perchè hanno una famiglia? Non lo troverebbero ingiusto?
Da non sottovalutare anche che siamo nel sud, luogo dove avvengo matrimoni precoci, a volte gravidanze ancora più precoci dei matrimoni.
Mille domande senza nessuna risposta……l’unica cosa che posso dirvi è che i figli non hanno prezzo e sono la parte più bella e significante della vita…..quindi fateli!!!!
Kiss Kiss
Fashioniamoci