Dopo vent’anni che sono qui in Sicilia, per la prima volta ho fatto l’ abbonamento dell’autobus .
La mattina del giorno prima che avesse inizio il mio nuovo percorso sono scesa in città , ho fatto l’abbonamento dell’ autobus per tutto il mese di giugno (sapevo che in qualche occasione ne avrei avuto bisogno), e come buon augurio mi sono comprata una nuova t-shirt bianca.
Cresciamo tra principi, principesse, destrieri bianchi, castelli incantati e tanti vissero felici e contenti.
Si, favole bellissime, magiche e romantiche, ma che con il passare del tempo, crescendo, ti fanno comprendere che restano tali,semplicemente fiabe,che ti fanno si fantasticare, ma che a poco serviranno nel tempo.
C’è però una fiaba che ultimamente mi ronzava per la testa e che seppur tale resta, mi ha fatto pensare, riflettere .
“O tu sei mia e tutto va bene, o invece ti perdo e allora non c’è niente, niente di niente”
Questo era l’ amore che Kafka provava per la sua Milena.
Lettere a Milena, le lettere che Kafka spedisce puntualmente alla sua Milena, non sono altro che la testimonianza, il racconto di un amore che era pronto per nascere, crescere e risplendere, una vera esplosione di cuori, di sentimenti.
Un amore fatto di parole, un amore fatto d’inchiostro su fogli bianchi, un’amore non toccato, nemmeno sfiorato nonostante i loro incontri, ma che comunque creava una perfetta fusione di anime.
Parole dure, parole appena sussurrate, parole d’amore che descrivevano speranza, e che al tempo stesso cercavano di nascondere quel velo di tristezza che solo chi ama realmente puo comprendere.