Altrove

Sto sempre attenta…

Cerco sempre nel mio piccolo, nelle mie capacità, nella mia attenzione, di percepire, comprendere, analizzare e sentire ogni cosa che penso ne valga la mia riflessione.

Che sia un dialogo, un discorso, una frase, una lettura, se questa cattura il mio interesse interiore, il mio pensare va oltre al momento stesso in cui quella determinata cosa sia stata detta, letta o ascoltata.

Medito, valuto, parlo con me stessa fino al momento in cui ho ben inciso nella mente il mio pensiero.

Ed oggi è stato proprio cosi, una frase ha catturato la mia attenzione, la mia osservazione.

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Lettere a Milena…

“O tu sei mia e tutto va bene, o invece ti perdo e allora non c’è niente, niente di niente”

Questo era l’ amore che Kafka provava per la sua Milena.

Lettere a  Milena, le lettere che Kafka spedisce puntualmente alla sua Milena, non sono altro che la testimonianza, il racconto di un amore che era pronto per nascere, crescere e risplendere, una vera esplosione di cuori, di sentimenti.

Un amore fatto di parole, un amore fatto d’inchiostro su fogli bianchi, un’amore non toccato, nemmeno sfiorato nonostante i loro incontri, ma che comunque creava una perfetta fusione di anime.

Parole dure, parole appena sussurrate, parole d’amore che descrivevano speranza, e che al tempo stesso cercavano di nascondere quel velo di tristezza che solo chi ama realmente puo comprendere.

Cos’era Milena per Kafka?

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L’anno che varrà

Normalmente, in questo giorno siamo soliti leggere delle belle liste di buoni propositi per l’anno che verrà.

Si prende carta e penna e si iniziano a scrivere scopi e obiettivi; si fa una bella scaletta, minuziosa ed accurata, ma diciamocela tutta, quanti di questi buoni propositi, buone intenzioni riusciamo a portare a termine?

Pochi, forse uno, almeno per quannto mi riguarda.

Io ogni fine anno ero una di voi.

Proposito numero uno, proposito numero due, tre, quattro e via fino a dieci.

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Fatto

Inizio questo nuovo articolo a distanza di molto tempo con la citazione di un film animato che mi ha portato oggi a riprendere carta e penna e mettere nero su bianco i miei pensieri, le mie passioni, il mio lavoro.

“Ti preoccupi troppo di ciò che era e di ciò che sarà, ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono. Per questo si chiama presente”

Per molte persone questa frase penso sia diventata un punto di vista, di partenza molto importante, un po’ come lo è stata per me in quest’ultimo periodo un po’ confuso, frastagliato ed incerto.

L’ho ascoltata, condivisa, elaborata, fino a trovarne il senso, il mio senso.

Tre punti fondamentali, passato, presente e futuro.

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Il mio viaggio emozionale

Sedici Agosto, tutto pronto per partire, destinazione, un agriturismo a pochi chilometri da casa all’insegna della natura, del relax e del buon cibo; membri dell’equipaggio IO+ME .

E si, avete capito bene, io e me, una vacanza da sola, la prima di tutta la mia vita.

Inizio con il dirvi che non è stato per niente facile, anzi, è stata veramente dura, è stata un po’ come una lotta contro il tempo aspettando il vincitore di questa lunga battaglia cominciata inizialmente con grandissimo entusiasmo.

Si, ero davvero entusiasta pensando alla location, alla piscina, al cibo a km 0, al relax.

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