E’ arrivata l’ora x, il giorno x, è arrivato quel giorno ignoto, quel giorno che nemmeno io sapevo fosse oggi.
Mi ritrovo qui, a distanza di molto tempo come tanti anni fa.
Stessa postazione, stessa musica di sottofondo, io , il mio pc, le mie idee, i miei pensieri, niente di impostato, niente di programmato o preparato.
Prima di iniziare nuovamente il mio percorso qui, tra leggerezza e riflessione, vi racconto un pò che ne è stato di me in questi ultimi quasi due anni di assenza.
Sono stati quasi due anni, duri, tra rinunce e traguardi raggiunti, tra sogni infranti e piccoli desideri esauditi; sono stati quasi due anni di emozioni contrastanti, barcollanti, tra la soddisfazione di fare e l’amarezza di non riuscire a fare, fino a quando tutto sembrava scivolarmi dalle mani.
Inizio questo nuovo articolo a distanza di molto tempo con la citazione di un film animato che mi ha portato oggi a riprendere carta e penna e mettere nero su bianco i miei pensieri, le mie passioni, il mio lavoro.
“Ti preoccupi troppo di ciò che era e di ciò che sarà, ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono. Per questo si chiama presente”
Per molte persone questa frase penso sia diventata un punto di vista, di partenza molto importante, un po’ come lo è stata per me in quest’ultimo periodo un po’ confuso, frastagliato ed incerto.
L’ho ascoltata, condivisa, elaborata, fino a trovarne il senso, il mio senso.
Tre punti fondamentali, passato, presente e futuro.